Troppo spesso la campagna per la legalizzazione della Cannabis viene associata all’uso ricreativo che se ne fa di essa e al solo scopo di “sballo”.
Noi di InOltre, oggi 4/20, vogliamo porre l’attenzione su altri aspetti dell’uso della cannabis legati al mondo farmaceutico, industriale e alimentare.Un primo esempio di uso industriale della canapa è La Hemp Body Car progettata da Henry Ford e ultimata nel 1937. La sua peculiarità era di essere interamente realizzata con un materiale plastico ottenuto dai semi di soia e di canapa, e alimentata da etanolo di canapa (il carburante veniva raffinato dai semi della pianta). Più leggera ma anche più resistente delle normali carrozzerie in metallo, per dimostrare questo Henry Ford si fece filmare mentre colpiva violentemente con una mazza il retro della vettura, senza che questa neppure si ammaccasse. Durante gli anni ‘30 il governo Statunitense non possedeva i mezzi necessari a gestire il divieto legato al consumo di alcool, la cui diffusione era nelle mani della criminalità. Nel 1929 Harry J. Anslinger assunse il ruolo di direttore del Dipartimento del Proibizionismo di Washington (Federal Bureau of Narcotics), decise di porre fine al divieto di assunzione di bevande alcoliche e di individuare un nuovo bersaglio del proibizionismo. Al fine di condizionare l’opinione pubblica, si ossessionò con un caso in particolare. In Florida, un ragazzo di nome Victor Licata uccise la famiglia a colpi di scure. Servendosi di questo caso per sostenere la correlazione tra l’utilizzo della canapa e l’esordio di eventi criminosi, Ansilnger riuscì a demonizzare la sostanza, supportato da potenti realtà intimorite dalla potenziale efficienza della cannabis.Per concludere vi citiamo la storia di Kanèsis, startup che dopo anni di ricerca e sperimentazione ha preso vita nel 2015 dall’idea di Giovanni Milazzo e Antonio Caruso con il desiderio di valorizzare gli scarti di filiera. L’obiettivo è di creare un’impresa che diffonda un modello di economia circolare e sostenibilità grazie a Hempbioplastic (Hbp), una bioplastica composta da Pla, che deriva da risorse biologiche rinnovabili come l’amido di mais e la canna da zucchero, e canapulo (la parte interna dello stelo della pianta di canapa), oppure Pla e altri scarti vegetali.